Ciao Marco. Ci diresti come ti èvenuto in mente di creare Levius?
L’idea di Levius nasce dal vivere la quotidianità camminando per spostarsi, la scarpa giusta è una scelta importante in una città come Venezia.
Il mio amore per le sneakers ha fatto nascere il pensiero di fare delle scarpe che rispecchiassero i miei gusti e questo tipo di esigenze d’uso.
Gli amici in una delle zone in cui parecchi lavorano nel distretto calzaturiero hanno dato vita ai primi disegni dalla fisionomia poco ginnica e dettagli vicini al mio modo di vestire.
Quali sono le idee portanti del progetto Levius?
Levius si basa su figure locali esistenti, giovani designer (nella foto sono con Alessio Nocera, amico e designer, autore del modello Altana), modellisti, formisti, tecnici calzaturieri in genere… l’entroterra veneziano è una enorme risorsa di figure e di aziende produttrici di calzature e di materiali per la loro costruzione.
Dopo un po’ di “palestra” ci sono stati i primi prototipi, è uscito un prodotto apparentemente semplice ma particolarmente apprezzato per la comodità, parecchio contenuto tecnico con un’aspetto artigianale.
Ci spieghi il perché di queste idee portanti?
Ridurre le distanze è parte della mia idea di rispetto per l’ambiente e avere un prodotto con il gusto europeo di fabbricazione veneta ed un prezzo distante dal bene di lusso era l’altro obiettivo.
Levius ha loghi poco evidenti, si apprezza con l’uso.
Sono scarpe ben costruite e di stagione in stagione perfezionate, fatte per durare ma anche leggere e comode, con un basso impatto ambientale,nel rispetto di chi lavora e di chi ne farà uso, dettagli non comuni nel mercato attuale.
Penso sia necessaria maggior consapevolezza su ciò che consumiamo, la provenienza e la salubrità dei materiali, l’Italia è uno dei paesi notoriamente rispettoso delle normative sanitarie e di tutela del lavoro.
Oltre a Levius, quali passioni hai?
La natura, qui c’è la laguna, mi piace perdermi nelle barene, anche d’inverno, con qualche amico o solo e possibilmente a remi. A pochissima distanza c’è la turistica e affollata Venezia e il contrasto con queste paci ti ricarica anche se solo per un paio d’ore.
E poi c’è la musica presente in qualsiasi cosa io faccia, mi diverto anche a farne, una vecchia passione che condivido con gli amici, certi suoni elettronici si combinano perfettamente con gli spazi della laguna, è il posto ideale per apprezzarli, si mescolano con il suono dell’acqua, dei versi degli animali e tutto si amalgama perfettamente.
Grazie Marco, è stato un piacere questachiacchierata con te
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